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Convegno ECM 155775 – n.6 crediti – Provider n.726
“La Malattia di Parkinson: dalla diagnosi alle terapie avanzate”
Coordinatore Scientifico:
Prof. Alessandro Denaro
Primario Reparto di Riabilitazione Neurologica e Responsabile Centro Parkinson
ICOT – Latina
20 maggio 2016
Centro Congressi Oasi di Kufra
Strada Lungomare km.29,800 – Sabaudia(LT)
Destinatari: Farmacista, Fisioterapista e Medici Chirurghi con le seguenti specialità: Geriatria, Medicina Generale, Neurochirurgia, Neurologia e Psichiatria
Numero max partecipanti: 100
Razionale Scientifico
La diagnosi della Malattia di Parkinson è apparentemente un problema di facile risoluzione. In realtà le manifestazioni iniziali di malattia possono nel tempo modificarsi per il sopraggiungere di altri sintomi che non rientrano nella normale evoluzione della malattia.
Si pone quindi il problema della diagnosi differenziale tra malattia di Parkinson idiopatico e altre forme di parkinsonismo degenerativo.
A questo scopo, quindi, oltre alla conoscenza clinica delle diversità semeiologiche delle forme di Parkinsonismo, è necessaria la conoscenza di quelli che sono i sintomi premotori, i marcatori biologici e le tecniche di imaging.
La diagnosi certa di malattia di Parkinson idiopatica permette quindi l’impostazione di un corretto regime terapeutico, che deve essere tempestivo e non procrastinato, utilizzando le diverse opzioni terapeutiche in osservanza alle linee guida italiane e internazionali.
Nella Malattia di Parkinson, malattia dalla complessa diagnosi e gestione farmacologica, possono essere somministrati singolarmente o in associazione diversi Dopamino agonisti a lento rilascio o in patch, Levodopa in differenti formulazioni e vie di somministrazione, inibitori delle Catecol-metil-trasferasi o delle Mono-amino-ossidasi. La scelta deriva da una attenta osservazione della risposta motoria, della durata di una singola dose, del beneficio significativo in tutta la giornata, della comparsa di effetti collaterali neurologici, psichiatrici e internistici.
Le maggiori difficoltà insorgono quando i pazienti “fragili” presentano una comorbidità. Una influenza virale o una infezione polmonare, urinaria o intestinale, sono in grado di causare alterazioni metaboliche che se pur modeste, possono provocare uno stato confusionale, talvolta aggravato da allucinazioni visive indotte dalla terapia.
Non potendo sospendere la terapia antiparkinsoniana per non innescare una sindrome da “ipertermia maligna” spesso mortale, le “soluzioni” esistono, ma non sono univoche dovendo valutare la terapia antiparkinsoniana, la terapia della comorbilità, lo stato psichico del paziente precedente all’urgenza. Arriva quindi il momento di proporre al paziente le terapie avanzate: infusione con Apomorfina, DBS, Infusione tramite PEG-J di Duodopa.
Queste opzioni implicano una preparazione del paziente che coinvolge aspetti Neurologici, Neurochirurgici, Gastroenterologici, Psicologici e necessita di una specifica preparazione e assistenza infermieristica che deve essere pianificata e seguire procedure definite sia nella fase di ricovero che nel follow up anche a domicilio.
Scopo del convegno è quello di fornire una adeguata informazione teorica e pratica dedicata al percorso diagnostico e terapeutico del paziente affetto da Malattia di Parkinson dalla fase iniziale alla comparsa delle complicanze e delle emergenze in modo da poter avere una maggiore confidenza nel modificare i dosaggi dei farmaci, sostituirli, comprendere quali sono i farmaci che potrebbero causare determinati effetti collaterali e riorganizzare la scheda di somministrazione.
Inoltre verranno approfondite le conoscenze per poter accedere ai Centri in grado di informare i pazienti e di organizzare le terapie più complesse come appunto l’infusione di gel di levodopa o la DBS che si rendono necessarie nelle fasi avanzate della malattia.
Il Convegno si svolgerà attraverso letture frontali, video sessions e tavola rotonda per poter anche coinvolgere in esercitazioni teorico-pratiche i convenuti.