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Attivo da luglio 2018 a Villa Betania, il robot chirurgico “Da Vinci” permette di operare in endoscopia tramite incisioni minuscole, con il campo operatorio ingrandito e proiettato tridimensionalmente.
Questo permette interventi meno invasivi, tempi di ripresa più rapidi e, nel caso di interventi alla prostata, evita o riduce molto i danni neurologici.
CHIRURGIA ROBOTICA
La chirurgia robotica è l’ultima evoluzione della chirurgia mini-invasiva, in cui il chirurgo non opera con le proprie mani ma manovrando un robot a distanza ravvicinata, seduto ad una console computerizzata posta all’interno della sala operatoria. Ma anche per manovrare un robot sono necessarie le competenze specifiche e l’esperienza tecnica del team di RomaUrologia.
La chirurgia robotica può essere utilizzata, in genere, per trattare quasi tutte le patologie urologiche, siano esse maligne (come i tumori dell’apparto urinario cioè rene, vescica e prostata) o benigne (quali asportazioni di cisti renali o ricostruzioni delle stenosi del giunto pielo-ureterale). In linea di massima, la chirurgia robotica non ha specifiche controindicazioni; potrebbe essere utilizzata su tutti i pazienti ma è sempre compito dell’urologo valutare tale possibilità.
I vantaggi
Sono molteplici, sia per il medico che esegue l’intervento che per il paziente:
- Visione aumentata: grazie al robot, il chirurgo ha una visione in 3D con ingrandimento fino a 10 volte, assicurando una chiarezza dei dettagli nettamente superiore alla tecnica laparoscopica; in questo modo si facilita l’accesso ad anatomie “difficoltose”; si eliminano il tremore fisiologico delle mani del chirurgo o i movimenti involontari; si assicura una maggiore precisione nelle procedure su strutture delicate come, ad esempio, i nervi dell’erezione, lo sfintere della continenza urinaria ed i vasi sanguigni.
- Miglioramento estetico delle cicatrici: le incisioni cutanee sono nettamente più piccole: rispetto a quella di 15-20 cm sull’addome tipica della chirurgia a cielo aperto, la chirurgia robotica prevede, invece, delle piccolissime incisioni, in genere 5 o 6, di massimo 10 mm; l’ultima frontiera della robotica va ancora oltre con la cosiddetta single port, vale a dire un unico foro nell’ombelico attraverso il quale il robot consente al chirurgo di guidare i diversi strumenti.
- Minimo dolore, breve ospedalizzazione e rapido recupero: il dolore post operatorio è, quindi, ridotto come, del resto, i tempi di degenza, quelli di recupero e le perdite di ematiche. In sostanza, il ritorno alla normalità è davvero rapido.