Patologie

Tumore Vescicale

Il tumore della vescica è il secondo per frequenza tra i tumori del tratto urinario. Questo carcinoma si distingue in base alla profondità che raggiunge e a seconda della sua invasività: se è limitato alla superficie interna della vescica (tumori superficiali o non invasivi) oppure se ha invaso i muscoli della vescica (tumori invasivi). E’ molto più frequente negli uomini, inoltre l’incidenza cresce rapidamente con l’aumentare dell’età: circa il 70% dei pazienti (uomini e donne) affetti da tumore della vescica ha più di 65 anni.

Il sintomo principale è l’ematuria sia micro che macroscopica, soprattutto quando si presenta senza dolore e senza sintomi di infezione: ogni volta che un soggetto urina sangue deve essere visto da uno specialista che valuta la necessità o meno di proseguire con esami specialistici.

I trattamenti

Dopo la diagnosi istologica, si procede con la resezione del papilloma. Questa si esegue in endoscopia (TURB: Transuretral resection of bladder, resezione trans uretrale senza incisioni di neoformazione vescicale), generalmente in anestesia generale, ed è una procedura che, a seconda del grado e dello stadio della patologia, può anche essere terapeutica. Infatti, se all’esame istologico il papilloma ha caratteristiche di scarsa malignità, la terapia spesso si arresta a questo livello.

Sono classificati con 3 gradi di malignità crescente. Quanto più sono maligni tanto maggiore è la loro tendenza ad invadere lo spessore della parete vescicale fino ad oltrepassarla. La terapia sarà, dunque, programmata a seconda del grado del papilloma e della sua profondità (stadio). I papillomi di grado I sono sempre non infiltranti e non necessitano di alcun trattamento dopo la resezione. Quelli di grado II e III senza infiltrazione hanno un’alta probabilità di recidivare e di progredire, infiltrando il muscolo vescicale; per questo motivo vengono trattati, dopo la resezione, con cicli di istillazioni endovescicali di farmaci. Le forme infiltranti, invece, vengono sempre trattate con l’intervento di asportazione della vescica: la cistectomia radicale rappresenta la metodica in assoluto migliore per il trattamento delle forme di cancro infiltranti. Le forme che, invece, già alla diagnosi presentano metastasi a distanza non traggono giovamento alcuno dall’intervento, per cui sono indirizzati ad un trattamento radio o chemioterapico.

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